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UNA VERA AVVENTURA OFF ROAD IN CORSICA
Cartina alla mano, 2 fuoristrada, 3 improvvisati viaggiatori.
Nel nostro primo viaggio off road ci dirigiamo in Corsica. Sui nostri 4x4 intraprendiamo un’avventura a 360° che ci porterà su pericolose salite, nel polveroso deserto, tra le valli e sulla splendida costa marina. Pizza disgustosa, guasti inaspettati e paesaggi mozzafiato sono ciò che ci aspetta in quello che risulterà essere un viaggio epico e rocambolesco.
Siamo partiti all’avventura con i nostri due 4x4: un Mitsubishi Pajero ed un Suzuki Jimny.
A Livorno dove ci siamo imbarcati alla vota della Corsica. Approdati sull’isola si era fatta ormai sera e ci siamo diretti verso il campeggio “La Pietra” in località Pietracorbara.
All’alba un sole caldo ed un cielo limpido ci davano il benvenuto sull’isola rivelando un paesaggio collinare pittoresco. Fatto il checkout e scaldato i motori abbiamo preso la “Strada di u mare” che sale verso la costa nord. Abbiamo così imboccato la “Strada di Tamarone”, il primo sterrato, che ci ha portato alla spiaggia da cui parte il “Sentier des Douaniers”.
Questo sentiero è stato voluto da Napoleone Bonaparte e creato nel 1791. Percorso dai doganieri per prevenire il contrabbando lungo le coste, dopo essere caduto in disuso all’inizio del XX secolo, ha conosciuto una rinascita nel 1968. Appassionati, infatti, decisero di trasformarlo in un itinerario per escursioni. Oggi abbraccia oltre 26 km di litorale da Macinaggio a Barcaggio.
A questo punto siamo arrivati ad una delle spiagge più settentrionali della Corsica: Tollare. Qui si può godere di una bella vista sull’isola di Giraglia. Teatro della gara di barche a vela “Giraglia Rolex Cup” quest’isola da il nome anche al “Ronde de la Giraglia”, un rally automobilistico che si svolge tra Capo Corso ed il Nebbio.
Ripercorrendo a ritroso il percorso fatto qualche ora prima ci siamo diretti ad ovest. Poco sopra la località Munacaghja, abbiamo imboccato una strada sterrata in pendenza. Arrivati sul passo “Bocca di San Giovanni” ci siamo fermati per ammirare ciò che ci circondava. La posizione sommitale ci ha permesso di vedere la costa occidentale davanti a noi mentre dietro quella orientale. Qui la Cappella San Ghjuvanni (881 mt.), interamente in pietra, è la testimonianza di un passato pastorale e religioso. Presa la discesa ci siamo diretti a Saint Florent.
Il giorno dopo ci siamo accorti che Alfred (il Pajero) non frenava a dovere. Il tubo di uno dei due freni anteriori infatti perdeva. Da qui il programma è andato a rotoli, considerando che a questo punto la nostra preoccupazione era arrivare al punto d’imbarco in tempo. Tuttavia, senza saperlo, iniziava la parte migliore della nostra avventura.
A questo punto, con i pochi attrezzi a disposizione, abbiamo eseguito una riparazione di fortuna. Una volta in città, passati davanti ad un camioncino con il forno a legna che faceva pizze abbiamo preso un’ improbabile cena: “In Corsica non sanno proprio fare le pizze!”
Il giorno dopo, a causa del tempo perso, abbiamo dovuto ragionare ed improvvisare un percorso alternativo. Abbiamo intrapreso quindi la “Route de Calvi” e dopo nemmeno un’ora abbiamo imboccato il percorso che ci ha portato nel cuore del deserto fino al campeggio U Paradisu dove abbiamo passato la notte. La vicina spiaggia si presenta a voi con una sabbia bianca ed un mare azzurro limpido. L’ideale dopo tutti quei chilometri di polvere.
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Il giorno dopo ci siamo accorti che Alfred (il Pajero) non frenava a dovere. Il tubo di uno dei due freni anteriori infatti perdeva. Da qui il programma è andato a rotoli, considerando che a questo punto la nostra preoccupazione era arrivare al punto d’imbarco in tempo. Tuttavia, senza saperlo, iniziava la parte migliore della nostra avventura.
A questo punto, con i pochi attrezzi a disposizione, abbiamo eseguito una riparazione di fortuna. Una volta in città, passati davanti ad un camioncino con il forno a legna che faceva pizze abbiamo preso un’ improbabile cena: “In Corsica non sanno proprio fare le pizze!”
Il giorno dopo, a causa del tempo perso, abbiamo dovuto ragionare ed improvvisare un percorso alternativo. Abbiamo intrapreso quindi la “Route de Calvi” e dopo nemmeno un’ora abbiamo imboccato il percorso che ci ha portato nel cuore del deserto fino al campeggio U Paradisu dove abbiamo passato la notte. La vicina spiaggia si presenta a voi con una sabbia bianca ed un mare azzurro limpido. L’ideale dopo tutti quei chilometri di polvere.
Proseguendo, lo sterrato è diventato sempre più roccioso. Iniziavano ad alternarsi dei tatti di forte pendenza caratterizzati da grosse buche e rocce. Se fino ad ora si parlava di fuoristrada leggero e tranquillo questi tratti risultavano un po’ più impegnativi. Per le caratteristiche dei veicoli Gianni (il Jimny), più leggero, saliva con meno difficoltà. Arrivati ad una grande costruzione di mattoni, anticamente usata dai pastori, abbiamo fatto una sosta. Eravamo stanchi ma contenti di aver passato questo tratto si impegnativo, ma anche stupendo immerso in una natura incontaminata. Prima del viaggio eravamo in cerca di un’avventura off road che ci facesse divertire ed esplorare luoghi nuovi e l’avevamo trovata.
Levate le tende, il giorno seguente, abbiamo proseguito verso il Monte Cinto. Il paesaggio in un attimo è cambiato nuovamente. Sembrava a questo punto di essere tra i ranch americani, circondati da allevamenti di bestiame.
La sera abbiamo raggiunto il campeggio Monte Cinto dove la sensazione era quella di essere tornati sulle nostre Alpi italiane.
Risvegliati abbiamo continuato l’ascesa del monte fino al parcheggio in cui termina la strada. Una volta tornati a valle, in pochi chilometri, eravamo di nuovo nella parte orientale dell’isola dove, il giorno seguente, ci saremmo imbarcati terminando la nostra avventura.
Alfred e Gianni le avevano passate tutte: scalato montagne, attraversato il deserto e sfilato sul lungomare. Una costante del viaggio sono stati i paesaggi mozzafiato, che fossimo sulla costa o in quota, la Corsica non ci ha mai deluso. Dal mare cristallino alle montagne scoscese, passando per il deserto, le colline di ulivi e le valli ricche di bestiame. I problemi hanno reso l’avventura ancora più vera. Speriamo di non averne in futuro ma uno spiacevole presentimento ci perseguita. Siamo già al lavoro per organizzare le prossime avventure off road, seguiteci per rimanere aggiornati!
DOVE SEGUIRE LE NOSTRE AVVENTURE:
Sito web: www.mfgoffroad.com
YouTube: MFG offroad team - YouTube
Instagram: https://www.instagram.com/mfgoffroadteam/
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